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L’ultima caccia

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L'ultima caccia - un racconto di Giampaolo Galli


Stato del Montana, novembre 1890


L a donna apparve all'improvviso sulla soglia della stalla, i capelli biondo cene-re tutti scarmigliati, gli occhi appesantiti dal sonno.

Tremava per il freddo del primo mattino, un vecchio scialle le avvolgeva le spalle strette.

Guardò il marito che sellava il cavallo.

Lui percepì la sua presenza ma non si volse nemmeno.

«Steve, dove stai andando?»

Legò il sottopancia al cavallo, poi regolò la lunghezza delle staffe.

«Steve, ti ho chiesto dove vai.»

Le passò davanti e prese il vecchio Spencer, lo aprì e controllò minuziosamente il meccanismo del percussore facendo più volte leva sul grilletto.

«Se non uccidi quell'animale sarà lui ad ammazzare te, questo lo sai, no?»

Steve finalmente la guardò, la fissò a lungo in silenzio, inespressivo. Poi infilò il fucile nella custodia di pelle fissata alla sella, condusse il cavallo fuori dalla stalla, mise il piede sinistro nella staffa e montò in arcione. Il vecchio torreggiava sulla donna che continuava a guardarlo con gli occhi arrossati.

«Tornerò tra una settimana, dì a Brad che lo aspetto su al passo domani sera.» Si calcò il cappello sul capo, girò il cavallo e lo mise al passo verso ovest. Dense nuvole nere oscuravano il cielo, il sole sembrava scomparso ormai da diverse settimane.

Un cupo rimbombo coprì il rumore degli zoccoli nel fango, l'uccello del tuono era più vivo che mai e faceva sentire la sua potente voce, lassù sulle montagne splendenti.

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